Trigger Point della Scapola: Cosa Sono e Come Trattarli con l’Agopuntura
Agopuntura e trigger point scapola: come risolvere dolori e blocchi in poche sedute grazie all’agopuntura dei punti ashi.
La fibromialgia, una sindrome che colpisce circa il 3% della popolazione, è una condizione complessa e debilitante che spesso non viene diagnosticata correttamente. Questo disturbo colpisce prevalentemente le donne e si manifesta con dolori diffusi, iperalgesia e una ridotta tolleranza agli stimoli meccanici. Recenti studi suggeriscono un legame tra la fibromialgia e la disfunzione tiroidea, aprendo nuove possibilità per il trattamento e la gestione della malattia.
La sindrome fibromialgica (FMS) è un disturbo cronico caratterizzato da dolori muscoloscheletrici diffusi, affaticamento, problemi di sonno, memoria e umore. Le cause esatte della fibromialgia sono ancora oggetto di dibattito, ma si ritiene che coinvolgano una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici. La difficoltà di diagnosi deriva dal fatto che i sintomi della fibromialgia sono comuni a molte altre condizioni, come l’artrite reumatoide, il lupus e la sindrome da fatica cronica.
1. Dolore diffuso: il dolore associato alla fibromialgia è spesso descritto come un dolore costante e sordo che dura per almeno tre mesi.
2. Affaticamento: le persone con fibromialgia spesso si svegliano stanche, anche se riferiscono di aver dormito per lunghi periodi. Il sonno è spesso interrotto dal dolore e da altri disturbi del sonno.
3. Problemi cognitivi: un sintomo comunemente chiamato “fibro-fog”, che compromette la capacità di concentrazione e l’attenzione.
Numerosi studi hanno suggerito una connessione tra la fibromialgia e le disfunzioni della tiroide, in particolare l’ipotiroidismo. L’ipotiroidismo è una patologia caratterizzata dal ridotto funzionamento della ghiandola tiroidea, che non è in grado di produrre la quantità necessaria di ormoni tiroidei per soddisfare le richieste dell’organismo. Una delle cause più comuni di ipotiroidismo è la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca la tiroide.
Sembra che le disfunzioni tiroidee possano contribuire allo sviluppo della fibromialgia attraverso vari meccanismi:
1. Aumento della sostanza P: la sostanza P è un neurotrasmettitore che modula il dolore nel sistema nervoso centrale. Un aumento della sostanza P può intensificare la percezione del dolore, un sintomo chiave della fibromialgia.
2. Ridotta sintesi di norepinefrina: la norepinefrina è un neurotrasmettitore che aiuta a regolare le risposte del corpo agli stimoli dolorosi. Una sua carenza può portare a una maggiore sensibilità al dolore.
Tiroidite di Hashimoto e fibromialgia rientrano nella classe delle malattie autoimmuni, caratterizzate dalla produzione di anticorpi rivolti contro tessuti del nostro organismo. Uno studio ha mostrato che il 33,3% dei pazienti con tiroidite di Hashimoto presenta anche fibromialgia, suggerendo una forte correlazione tra queste due patologie. La prevalenza della fibromialgia nei pazienti affetti da tiroidite di Hashimoto con ipotiroidismo subclinico è del 28,5%.
Dato il legame tra fibromialgia e disfunzioni tiroidee, è importante che i pazienti diagnosticati con fibromialgia vengano anche valutati per possibili disfunzioni tiroidee. Solo avendo un quadro completo sarà possibile trattare nel migliore dei modi entrambe le patologie.
Data la resistenza agli ormoni tiroidei tipica dei pazienti fibromialgici, la terapia convenzionale può includere integratori ormonali. Tuttavia, questa terapia spesso deve essere integrata con altri trattamenti per migliorare la qualità della vita del paziente.
Le vitamine giocano un ruolo cruciale nel trattamento della fibromialgia. Vitamine come la B1, B6, B12, e la E hanno dimostrato di avere effetti positivi sull’attività dei nocicettori, i recettori del dolore. Inoltre, la vitamina D ha dimostrato di essere particolarmente efficace.
Nei pazienti con fibromialgia, la carenza di vitamina D è comune e strettamente correlata al dolore e alla debolezza muscolare. L’integrazione di vitamina D, a dosaggi appropriati, può migliorare significativamente i sintomi. Alcuni studi suggeriscono che dosi elevate di vitamina D, somministrate sotto supervisione medica, possono ridurre i sintomi della fibromialgia e migliorare la qualità della vita.
La dieta può influenzare significativamente i sintomi della fibromialgia. Un’alimentazione ricca di nutrienti essenziali può supportare la gestione del dolore e migliorare il benessere generale. Alimenti ricchi di antiossidanti, come frutta e verdura, insieme a una corretta idratazione, possono aiutare a ridurre l’infiammazione e supportare il sistema immunitario. E’ inoltre fondamentale abbassare il consumo di zuccheri semplici.
L’agopuntura, una pratica della medicina tradizionale cinese, ha dimostrato di essere un trattamento efficace per la fibromialgia. Gli aghi sottili inseriti in specifici punti del corpo possono stimolare il rilascio di endorfine, i naturali analgesici del corpo, e migliorare la circolazione sanguigna.
Diversi studi hanno evidenziato che l’agopuntura può ridurre significativamente il dolore, migliorare la qualità del sonno e aumentare il benessere generale nei pazienti fibromialgici. L’agopuntura offre un’opzione terapeutica complementare che può essere utilizzata in combinazione con altre terapie per ottenere risultati migliori.
La presenza di una malattia autoimmune, come la tiroidite di Hashimoto, aumenta il rischio di svilupparne altre. I pazienti con tiroidite di Hashimoto hanno un rischio cinque volte maggiore di contrarre altre malattie autoimmuni rispetto alla popolazione generale. Tra le malattie autoimmuni associate ci sono il diabete mellito di tipo 1, la celiachia, la gastrite cronica autoimmune, la vitiligine, l’artrite reumatoide, la polimialgia reumatica, la malattia di Sjögren, la sclerosi multipla, il lupus eritematoso sistemico e la sarcoidosi.
Per i pazienti con familiarità per le malattie autoimmuni, è fondamentale effettuare uno screening completo della tiroide, includendo ecografie, test di funzionalità e esami del sangue. Questo approccio permette di identificare precocemente eventuali patologie autoimmuni e di intervenire tempestivamente per gestirle al meglio.
La fibromialgia è una sindrome complessa che richiede un approccio multifattoriale per la gestione efficace.
La connessione tra fibromialgia e disfunzioni tiroidee, come la tiroidite di Hashimoto, offre nuove prospettive terapeutiche. La terapia ormonale, l’integrazione vitaminica, una dieta equilibrata, l’agopuntura e la fitoterapia possono lavorare sinergicamente per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Con l’aumento delle evidenze scientifiche, è fondamentale che i pazienti con fibromialgia consultino professionisti esperti per sviluppare un piano di trattamento personalizzato. La ricerca continua su questi approcci innovativi promette di offrire nuove speranze per chi soffre di questa debilitante condizione.
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