Le Ciliegie

Da dove originano le Ciliegie? Sono uno dei frutti preferiti di adulti e bambini, colorate e gustose, ma da dove vengono esattamente? Attorno alle ciliegie sono nate numerosissime leggende, ma se ci rifacciamo alle notizie storiche che ne abbiamo sembra che originino dall’Asia Minore. Dapprima il Ciliegio si diffuse in Egitto nel VII sec a.C., poi in Grecia come riportato dal filosofo e botanico Teofrasto, per arrivare infine in Italia nel II-I sec. a.C. Secondo alcuni studiosi il Ciliegio fu portato in Italia proprio dalla Grecia, ma secondo Plinio il Vecchio (principale fonte a nostra disposizione) fu invece portato dal Ponto, dopo il trionfo su Mitridate nel I sec. a.C.  A rafforzare questa versione di Plinio il Vecchio è l’origine del nome latino della ciliegia, cioè Cerasum: il nome potrebbe infatti derivare dalla città di Cerasonte (odierna Turchia) conquistata dai Romani dopo la vittoria su Mitridate.

Come dicevamo attorno a quest’albero sono sorte molte leggende differenti alcune che parlano di Amore, altre che parlano di Morte, altre ancora di Peccato e Redenzione. Nella mitologia greca il Ciliegio era sacro a Venere e le ciliegie erano i portafortuna degli innamorati; non a caso in Sicilia (Parte della Magna Grecia) ancora oggi si dice di fare le promesse d’amore sotto agli alberi di ciliegio. In cina il fiore di Ciliegio è diventato un simbolo della bellezza femminile, mentre in Giappone esiste addirittura un termine “Hanami” per indicare lo spettacolo della fioritura dei Ciliegi; questa fioritura ha in sè certamente la bellezza, ma anche l’effimerità della vita, la velocità con cui i fiori si staccano portati dal vento. Secondo una leggenda giapponese in origine i fiori erano bianchi, ma dopo una sanguinosa battaglia i Samurai caduti vennero sepolti sotto agli alberi di ciliegio ed i petali dei fiori divennero rosa per il contatto con il sangue dei guerrieri.

Tra i maggiori produttori mondiali ci sono Stati Uniti, Cile e Turchia, ma anche l’Italia ha un ruolo di spicco nella produzione delle ciliegie, in particolare le regioni della Puglia, Campania e Veneto. La Cerasicoltura è difficile e delicata e richiede una conoscenza molto approfondita della pianta. In particolare la potatura del ciliegio deve essere eseguita da una mano esperta, per evitare di danneggiarlo. Il mese centrale della raccolta delle Ciliegie è proprio Giugno ed è di fondamentale importanza coglierle al momento giusto per goderne al massimo il gusto: infatti, essendo un frutto aclimaterico, la maturazione non continua dopo la raccolta.

Nella Medicina Cinese la Ciliegia ha natura tiepida e sapore dolce/aspro. In effetti esitono diverse varietà di ciliegie; quelle che derivano dal Prunus Cerasus, più aspre ed astringenti e quelle che derivano dal Prunus Avium, più dolci e tonificanti. Sono in grado di nutrire lo Yin ed il Sangue ed hanno un effetto armonizzante sul sistema Milza-Pancreas e Stomaco. Hanno inoltre una precisa indicazione in caso di dolore articolare in quanto considerate in grado di disperdere freddo ed umidità dalle stesse. Questa funzione antinfiammatoria delle articolazioni sembra confermata da uno studio condotto dal Western Human Nutrition Research Center di Davis, in California, che ha confermato la funzione antinfiammatoria ed antidolorifica delle ciliegie grazie al contenuto di antociani.

Le ciliegie apportano una buona quota di Vitamina C e di Potassio; contengono inoltre acido malico che in associazione agli zuccheri è responsabile del loro gusto. Sono infine ricche di antocianine, potenti antiossidanti che tendono ad accumularsi nella buccia del frutto! Ricapitolando quindi tra i vari benefici apportati possiamo dire che hanno azione antiossidante, antinfiammatoria, antidolorifica ed anche anticarcinogenico (l’azione delle antocianine riduce infatti i processi proliferativi di diversi tipi di cellule tumorali).

La principale controindicazione è quella dell’intestino irritabile, infatti essendo ricche di fruttosio possono dare luogo a fermentazione e a qualche effetto collaterale in chi soffre di questa patologia.

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